“La totale digitalizzazione è solo questione di tempo” dice Marcos Alves – co-fondatore di TheFork

È un’affermazione che non lascia spazio a dubbi: il settore della ristorazione si sta evolvendo in logica digitale, e tutte le attività cercano di cavalcare un’onda che fa registrare numeri impressionanti.

Tuttavia, è ancora presto per tracciare le somme di come la pandemia abbia effettivamente impattato il settore.

Certo è che il comportamento dei consumatori è cambiato radicalmente.

La maggior parte di essi si è riversata sul web sulle piattaforme di food delivery, e il 45% degli intervistati ha ammesso la possibilità di continuare anche a pandemia terminata.

Una delle principali motivazioni alla base di questo comportamento, risulta essere la sicurezza e protezione dal COVID, ma anche evitare il fastidioso affollamento presente nei locali durante le giornate.

A Los Angeles, un ristorante ha ammesso che attraverso l’uso di una piattaforma di food delivery ha aumentato il numero di ordinazioni da 200 a 250 alla settimana, constatando un aumento del fatturato di circa il 35%.

Just Eat, piattaforma che si pone da intermediario tra ristoratori e consumatori, ha fatto registrare un aumento del +46% sull’uso propria applicazione. E ha intenzione di creare dei veri e propri contratti per i rider che si occupano della consegna a domicilio. Si tratta di un modello che punta ad innovare maggiormente la digital food delivery del bel palese, segnale evidente di come il modello adottato piaccia particolarmente a tutti.

Secondo le statistiche, il boom del food delivery lo ha reso il primo comparto del mercato online con un fatturato di 566 milioni di euro. Attualmente nel nostro Paese il settore del Food & Grocery raggiunge un valore di 1,6 miliardi, segnalando dei valori in crescita in tutti i comparti, soprattutto per il Food Delivery con una crescita di 566 milioni (+56%).

La città italiana dove c’è più richiesta di cibo da farsi consegnare direttamente a casa è Milano. Al secondo posto si piazza Roma, mentre al terzo posto Torino. La distanza però tra le varie città è minima, tant’è che esse sono inseguite sempre più da vicino da Napoli, Lecce e Palermo.

Ognuna delle città analizzate, però, mostra di avere la sua preferenza: Firenze e Padova sono le città del gelato, Roma, Napoli e Torino del poke; a Rimini si preferisce andare sul sicuro con una piadina della tradizione, mentre a Messina e Cagliari si prediligono gli hamburger. E a Pescara piace molto il sushi.

Il Food Delivery viene utilizzato soprattutto dai millenials, ma negli ultimi mesi, complice anche il lockdown e l’impossibilità di andare al ristorante, è stato utilizzato anche dalle famiglie, che lo preferiscono per ordinare nel fine settimana. Tendenzialmente le motivazioni che spingono le persone ad ordinare sono legate alla mancanza di tempo e alla comodità di avere i piatti del nostro ristorante preferito a portata di click.
In aggiunta, il lockdown, numerosi intervistati hanno affermato che il Food Delivery fosse un’ottima alternativa all’andare a fare la spesa, limitando il numero di uscite e la possibile esposizione al virus durante le code al supermercato.
I piatti più ordinati dai consumatori sono stati:
– pizza;
– gelato;
– hamburger;
– ramen;
– wok.

Delle differenze significative si apprezzano anche analizzando il genere dei clienti, nello specifico la popolazione maschile tende a preferire gli hamburger o la pizza, mentre quella femminile ordina maggiormente cibi della cucina asiatica, poke o dolci.

La parola agli chef: cosa ci aspetta in questo 2021?

Quando ceneremo, sarà un evento memorabile. Vi saranno maggiori esperienze culinarie in sala da pranzo, come la degustazione di piatti tipici. Le persone si aspetteranno un’esperienza culinaria davvero memorabile, dove si sentiranno al sicuro e potranno aspettarsi una cena diversa dalle precedenti.”- JoJo Ruiz, executive chef di Serea Coastal Cuisine e Lionfish a San Diego

“Con tutta la cucina di casa in corso durante la pandemia di COVID-19, cenare fuori sta iniziando a sentirsi di nuovo una occasione speciale – i menu di degustazione con abbinamenti di vini sono un passo obbligato per risvegliare un settore duramente colpito dalla pandemia.  – Cassidee Dabney, chef esecutivo di The Barn at Blackberry Farm in Tennessee

“In risposta a tutto quello che è successo quest’anno, credo che il prossimo anno porterà due approcci polarizzanti alla ristorazione. Uno che abbraccia il bisogno di una cucina più semplice, confortante e nutriente e l’altro che funziona come una fuga e abbraccia la frivolezza, permettendo ai clienti di essere sia fantasiosi sia indulgenti”. 

- Gemma Kamin-Korn, chef del Bar Beau a Williamsburg, New York

“Sono contento che la cucina tradizionale sia di tendenza, ma dovrebbe essere una tendenza destinata a rimanere. L’aumento del riconoscimento della cucina degli immigrati e delle ricette tradizionali è stato un lungo periodo di tempo, e poter cucinare il cibo delle loro famiglie ed essere messi in mostra adeguatamente per questo, è qualcosa che gli chef americani di prima generazione e gli chef immigrati possono festeggiare. È ora che questi cuochi di talento ottengano i riflettori che meritano e i riflettori sulle loro culture che quelle vibranti culture meritano.  – Kevin Tien, chef di Moon Rabbit a Washington, DC

“Quest’anno molti ristoranti in tutto il mondo hanno dovuto rapidamente fare perno per espanderci nel takeout e nella consegna, e non credo che questa tendenza scomparirà molto presto. Nel 2021, si evolverà perché gli chef stanno creando modi nuovi e interessanti per far vivere l’esperienza del ristorante direttamente a casa degli ospiti. – Rick Billings, executive chef di José Andrés ThinkFoodGroup

“I corsi di cucina virtuale online, guidati da chef, permettono ai consumatori di imparare da sé come realizzare il proprio piatto preferito, ed è un trend destinato ad espandersi nell’anno in corso. Molte persone manterranno questo modo divertente di riunirsi con gli amici e la famiglia ed essere intrattenuti a casa mentre si prepara un buon pasto e si cucina insieme ad uno chef.” – Daniel Boulud

Ristoranti di destinazione

“Date le attuali circostanze, sempre più persone cercheranno di rifugiarsi in zone tranquille fuori città, alla ricerca di destinazioni in zone più appartate dove possono avere un’esperienza di alta qualità con un po’ più di spazio per sé. Tra il bisogno di spazi aperti e le restrizioni sui viaggi internazionali, penso che le destinazioni domestiche e drive-to diventeranno molto più popolari nel 2021”.  – Eric Leveillee, executive chef di The DeBruce a Livingston Manor, New York

“La mia previsione di tendenza per il prossimo anno è più una speranza. Penso che la tendenza sarà cenare nei ristoranti, ai tavoli, con i server e le persone intorno a te!”  – Erik Niel

“L’industria del cibo è sempre stata pronti per le sfide, e ne abbiamo una molto grande davanti a noi. Le ferite del 2020 non guariranno probabilmente nel 2021, e le cicatrici dureranno molto più del previsto. Ma noi, come industria, siamo sempre stati resistenti. Prosperiamo nella fretta di un servizio impegnativo e siamo orgogliosi del fatto che quando tutto il resto fallisce, possiamo abbassare la testa e ripartire lentamente.   Questo è quello che abbiamo sempre fatto, questo è quello in cui siamo bravi”.  – Emily McDaniel e Rob McDaniel

“I ristoranti a servizio rapido continueranno la loro esplosione a causa di COVID-19, a causa dell’incapacità della gente di sperimentare la ristorazione raffinata. Con i ristoranti che trovano più modi per rimanere in vita, vedremo ristoranti raffinati, cucine fantasma, QSR e consegne fondersi in modo impeccabile”. – Khoran Horn, chef e fondatore di Stripp’d e del prossimo Guard House Cafè a Philadelphia

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